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Tuta da pilota: caratteristiche, evoluzione, tecnologia

Tuta da pilota: caratteristiche, evoluzione, tecnologia

Nella Formula 1, le tute da pilota hanno vissuto un’evoluzione incredibile. Grazie ai maggiori standard di sicurezza imposti dalla FIA e alle innovazioni tecnologiche che consentono oggi di produrre fibre ultraleggere, le tute sono allo stesso tempo comode, traspiranti ed estremamente resistenti a fiamme e calore. Vediamo le tappe più importanti e i passi in avanti più significativi.

Le prime tute da pilota nel Circus 

Pantaloni e polo erano gli elementi fondamentali dell’indimenticabile e inconfondibile stile di uno dei piloti più iconici della storia del Circus: l’argentino Juan Manuel Fangio. Neglianni ’50 gareggiò ben 52 Gran Premi, vincendone 24 e salendo sul podio 35 volte. Lo stile casual, con accessori come foulard e occhiali, che caratterizzavano l’abbigliamento di Fangio, ma anche di altri piloti storici come Nuvolari o Farina, sembrava molto simile a quello di un giocatore di golf o di un impiegato italiano in gita fuori porta con la famiglia nel fine settimana.

Sono immagini a cui tutti gli appassionati della Formula 1 sono inevitabilmente legati ed affezionati, perché ricordano l’autenticità e la spontaneità della massima competizione delle quattro ruote ai suoi albori. Da allora, ovviamente le cose sono cambiate totalmente. Da una parte per la maggiore attenzione posta dalla Fia nella sicurezza di chi guida e dall’altra per l’incredibile evoluzione tecnologica avvenuta nel settore dell’abbigliamento sportivo negli ultimi settanta anni.

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L’introduzione delle tute in Nomex segna un cambio di passo 

Un passaggio determinante nell’evoluzione dell’abbigliamento dei piloti di Formula 1 è stata la decisione della Fia di introdurre l’obbligo di tute ignifughe negli anni ’60. Questo salto normativo è stato accompagnato dalla fondamentale scoperta ad opera del colosso DuPont del Nomex, una sostanza a base di meta-aramide altamente resistente alle fiamme, che l’azienda di punta negli Usa ha introdotto inizialmente per le tute militari fornite dal governo all’esercito.

Dalla sua introduzione sul mercato, il Nomex è diventato il componente essenziale delle tute da pilota per la sua capacità di resistenza alle fiamme e per la capacità di resistere alle fonti di calore per oltre 30 secondi, soddisfacendo così le esigenze di sicurezza della Fia. La tuta di un pilota da Formula 1 è composta da 3 o 4 strati di questa fibra ultraleggera. Prima di essere utilizzata viene testata in laboratorio, portandola fino a una temperatura di 800 gradi.

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Dagli anni Novanta ad oggi: una continua evoluzione e standard sempre più alti 

Per una nuova rivoluzione nell’abbigliamento dei piloti, bisogna aspettare gli anni Ottanta e Novanta, in cui si registra un ulteriore innalzamento degli standard di sicurezza richiesti dalla Fia, che stabilisce un nuovo parametro, il Thermal Protective Performance,misurabile con dei test specifici orientati a verificare la risposta delle fibre a diversi tipi di sollecitazioni, non solamente termiche.

In questa cornice, vengono introdotti nuovi materiali di tipo sintetico come il Lycra, noto soprattutto per la sua incredibile elasticità, oppure il ST2000, che viene usato a partire dal 1986, perché consente di mantenere una temperatura più bassa all’interno dell’abitacolo e garantisce al pilota una maggiore protezione in caso di incendio. Il materiale viene ulteriormente innovato nel nuovo millennio con una fibra (ST3000) che riesce a garantire una maggiore circolazione dell’aria e traspirabilità, senza perdere nulla in termini di sicurezza e comodità.

Oggi, la sfida delle aziende produttrici di abbigliamento tecnico della Formula 1 è proprio quella di avanzare ulteriormente innovando in termini di sicurezza e comfort, sia per le tute dei piloti che per i tecnici (a cui la Fia ha imposto gli stessi standard di sicurezza). Insieme allo ST3000, il Nomex III, nipote del tessuto introdotto negli anni Sessanta dalla DuPont, è ancora un componente importante, con altissimi risultati ottenuti in termini di leggerezza, comodità e sicurezza. Viene utilizzato però soprattutto per accessori come guanti o calzature, mentre il primo è sicuramente oggi la fibra più utilizzata per le tute dei Piloti di Formula 1.

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Tuta da pilota: caratteristiche, evoluzione, tecnologia

10 Giugno 2022